Paolo Bastianello va in Cina #02 dal Montenegro ad Atene
- frangiacorta
- 23 giu
- Tempo di lettura: 5 min
con il caldo sempre più infernale

“El cialt el te copa!” così si dice da queste parti, quelle di Paolo, ma insomma… pedalare con troppo caldo diventa proprio difficile!!!
Finalmente un bagno ristoratore nel golfo di Corinto fa vedere la corsa da un’altra prospettiva!

Corridore senza soste, o quasi, in una ventina di giorni poco più è arrivato allo stretto di Corinto, domani (24 giugno) ad Atene. L’Albania è volata via veloce; un’infinita serie di salite e discese tra linea di costa e interno; paesaggi incantevoli ma anche brulli e noiosi che rendono la fatica ancora più pesante. A questo si aggiunge spesso difficoltà di trovare alloggio: “ho trovato un posto in una baracca, gonfio il materassino perché gli appartamenti sono tutti occupati e non è stato possibile mettere la tenda nel giardino. Ho potuto riempire la sacca con 4 litri di acqua così posso farmi la doccia”. 73 chilometri di Albania se ne sono andati, con la famosa salita, oltre 1400 metri di dislivello, delle bocche di Cattaro. Uno dei migliori porti naturali del mare Mediterraneo, utilizzato nella storia fino alla Repubblica Serenissima e all’Impero austro-ungarico poi. Dal mare la strada inizia a salire per oltre 18 chilometri, con una pendenza media del 5%, fino a raggiungere i 1057 metri delle pendici del monte Lovcen. Il paesaggio mozzafiato è riconosciuto come bene protetto dall’Unesco, patrimonio dell’umanità, come regione naturale e storico culturale delle Bocche di Cattaro.
La meritata discesa poi corre tutto attorno al parco naturale Lovcen, fino a raggiungere la città di Cetinje e poi proseguire fino a Zacir, cercare appartamento alla Vukova Dolina e tornare indietro per dormire nella casetta. Il 13 giugno la giornata inizia con altri paesaggi mozzafiato. Dopo poca strada si arriva alla spiaggia di Godinje. Sveglia presto con milioni di zanzare che hanno rovinato la notte. Da una stradina di campagna con poco traffico, si sale fino a 450 metri, panorama molto bello con montagne verdi alberi e prati. Finalmente una freccia a destra indica Bar, purtroppo non un vero bar. A mezzogiorno, oltre al panorama mozzafiato, inizia il caldo e la strada continua a salire, con già 650 metri di dislivello saliti. Inizia la discesa e Paolo si ristora, per arrivare al lago di Skutari. Dopo i 700 metri di quota, la discesa al fresco in mezzo agli alberi. Manca poco per arrivare in Albania. Intanto arriva la notizia dall’Italia che è arrivato il visto cinese sul passaporto. La strada, tra saliscendi, ha costeggiato quasi tutto il lago, per fermarsi alla Konoba Votra a Stari Bar, dove il titolare ha concesso di piantare la tenda in giardino, dopo più di mille metri di dislivello.
Quasi 100 chilometri per la giornata di sabato 14. Scutari si passa in periferia, per proseguire in direzione sud. Si prende il via accompagnato dalle mucche, sperando di avere meno dislivello del giorno prima. Un’interruzione per lavori, dopo una lunga discesa, allarma Paolo, ma fortunatamente il signore ha lasciato passare la bicicletta, a mano per circa un chilometro, per prudenza, per non rompere qualche raggio. Nel pomeriggio si arriva al mare, e si passa il confine senza nemmeno accorgersi, tra capre e pecore albanesi, fino all’arrivo a pochi chilometri da Tirana. Domenica albanese con direzione Durazzo per il bancomat alla Banca Intesa. “Una strada bruttissima molto trafficata, purtroppo il Garmin mi ha portato là”. Giornata PET, con i cagnolini che si fanno fotografare. Giornata caldissima, ma comunque oltre un centinaio di chilometri. Prima tappa Durazzo, lasciata Tirana a Est. Poi si prosegue un tratto lungomare, per addentrarsi lungo la SH4 sulla quale si attraversano un paese dopo l’altro fino a Mulla.
Lunedì 16 si parte con direzione Valona, colazione con wurstel rimediati, e sosta a un bar per una merenda un po’ migliore. A Valona si va di spaghettata allo scoglio! “Ma ho già preso una decisione di fermarmi a una settantina di chilometri, per fare la salita di domani col fresco del mattino.” In campeggio scopre che in alternativa ai 900 metri di salita c’è un tunnel di 6 km trafficato, ma no. “Però il figlio della titolare del campeggio si offre di darmi un passaggio al di là del tunnel e allora sì, mi sembra un’ottima idea!” Martedì Paolo è uscito dal tunnel … “senza nessuna fatica, ma ce ne saranno di salite, che mi va bene così. Tutto vallonato si scende si sale si riscende si risale, spiagge meravigliose ma rinfrescarsi mai. Fuori dal tunnel si vede il paesaggio brullo e montano. Di nuovo spiaggia a Himare. Spiaggia bellissima mi verrebbe voglia di fare il bagno, mi fermerò in Grecia. Caldo caldo ma meno afoso perché ventilato. Pizzeria vegetariana, sto mangiando da schifo… vabbè. Finalmente in albergo dopo 47 km di strada e 850 metri di dislivello.”
Mercoledì un piccolo incidente: il caldo non lascia pensare alle mosse giuste da fare, così, con il termometro ben oltre i 43 gradi, una svista e una caduta: “praticamente da fermo, con il caldo e il peso e il manubrio mi è venuto addosso, botta sulla coscia e sulla spalla”. Sosta di un paio d’ore per aspettare il calo del caldo. Un po’ di preoccupazione per le botte, ma la soluzione si trova. Intanto il troppo caldo fa decidere di anticipare il volo da Ankara piuttosto che arrivare fino a Tbilisi, così da visitare con calma Cappadocia e Pammukale. “A Konispol arrivo in furgone, grazie a un signore che mi ha evitato 3 chilometri di salita, così non ho esitato e ho scavallato in auto. Hotel spartano ma va bene, domani partenza in discesa verso Igoumenitsa.”
Giovedì 19 partenza all’alba, con pochi chilometri arriva alle 8 a Igoumenitsa, con tanto di sosta al pronto soccorso, per verificare che tutte le ossa siano al loro posto. Venerdì di riposo e ripartenza sabato affidata a un autobus, che peggio delle biciclette si guasta in autostrada sotto il sole! A Patrasso una manifestazione sportiva impedisce di trovare sistemazione per la notte, così si prosegue… fino a un albergo dismesso nel paese di Rio.
Domenica è del golfo di Corinto, il dolore alla spalla migliorato e il bagno in mare questa volta è di Paolo! Lunedì si riparte lungo la costa, tra un paesino e l’altro, fino al famoso canale di Corinto, che sembra molto stretto dall’alto, lungo un ponte pedonale che offre una splendida visuale. La giornata è stata molto calda, con molte soste, per arrivare a metà strada in direzione Atene, dove Paolo recupererà il suo passaporto, spedito dall’Italia qualche giorno fa.
“Ad Atene mi fermo qualche giorno” staremo a vedere “per riposare un po’ e visitare la città” appuntamento fra una quindicina di giorni, con la Turchia e il passaggio aereo verso l’Uzbekistan!
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