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  • frangiacorta

Agostino e flavio verso la capitale: Pordenone - Roma #02

Aggiornamento: 15 ott 2022

le avventure di fine settembre ... 29 e 30 tanta, troppa, pioggia e un po' di sole


Novantatre chilometri e 850 metri di dislivello, tra Ravenna e Bagno di Romagna con quattro ore di pioggia. "...e noi... arriveremo a Roma..." malgrado la pioggia!

Ritorna il meteo altalenante in Romagna, assieme al primo buco: "la mattinata del terzo giorno non è cominciata sotto i migliori auspici - racconta Flavio - scesi a prendere le biciclette abbiamo trovato una foratura. Abbiamo perso del tempo per la riparazione e siamo partiti attraversando il centro di Ravenna, da nord a sud, nell’ora di massima punta. È stato un po’ avventuroso, ma poi finalmente siamo usciti dalla città e abbiamo imboccato la strada che con un lunghissimo rettilineo da Ravenna porta quasi alle porte di Cesena". Meteo contrario anche per il vento, che voleva scoraggiare i baldi ciclisti nella salita verso la cittadina romagnola: "abbiamo trovato un fortissimo vento in senso contrario, che scendeva proprio dai colli verso i quali noi eravamo diretti". Finalmente Cesena, con la sua bellissima piazza medievale, sovrastata dalla rocca malatestiana, ha lasciato un momento di respiro.



Arriva la valle del Savio, quella che in auto si vede dall'alto della E45. Si risale con pendenze modeste, fino alla pausa pranzo di Mercato Saraceno, dove erano attesi da: "un'ottima piadina con rucola e squacquerone". La risalita in sella ha visto il cielo cupo e la pioggia: "ha cominciato a piovere e così ha piovuto per tutta quanta la strada fino alla nostra destinazione Bagno di Romagna; praticamente abbiamo pedalato quattro ore sotto una pioggia particolarmente insistente." Non è mancata una pausa caffè, a Sarsina: "godendo la vista della bella piazza del piccolo borgo della Valle del Savio". Finalmente Bagno di Romagna, antico borgo termale che ha accolto i due ciclisti per una notte, almeno quella, asciutta. L'Appennino romagnolo ha angoli incatevoli, purtroppo il meteo infausto non ha permesso un apprezzamento ottimale. Tanta pioggia e tanto vino... ha confessato il vicepresidente.



Ancora acqua, tanta, troppa anche per i ciclisti più forti, per il quarto giorno, l'ultimo di settembre, che prevedeva tappa da Bagno di Romagna a Umbertide, passando per la fine della Romagna, verso la Toscana e infine l'Umbria. "Finita la colazione, siamo saliti in sella e ha iniziato a piovere. Abbiamo cominciato la salita verso Verghereto e il valico di monte Coronaro, che ci ha portati dalla valle del Savio a quella del Tevere. Ci ha accompagnati una pioggia battente, molto, molto insistente; per fortuna il cielo si è aperto, in Toscana, quando abbiamo fatto la strada dei Canili verso Anghiari, particolarmente suggestiva, chiusa al traffico, nessun essere vivente in giro." Pieve Santo Stefano, città medievale sede dell'archivio diaristico, il lago di Montedoglio, primo sbarramento artificiale sul Tevere, Anghiari, bellissimo paese medievale arroccato sulla collina, che ha offerto un riparo dalla pioggia e uno spuntino, Sansepolcro, che ha infranto il desiderio di vedere la Resurrezione di Piero della Francesca e finalmente Umbertide, fine della quarta tappa: "con la pioggia che continuava in modo incessante a scendere tant’è che i campi erano allagati, le strade erano trasformate in torrenti di acqua fangosa. Alla fine eravamo talmente stanchi, continuava a piovere e non abbiamo neanche avuto voglia di uscire per andare al ristorante; per fortuna abbiamo trovato un take away che ci ha portato una pizza a casa".



Così Umbertide il giorno dopo! "Andate tranquilli - dice Flavio ai viaggiatori partiti il primo ottobre da Pordenone verso la Puglia - tutta la pioggia disponibile l'abbiamo prenotata noi!".










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